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Specie
di Ditteri della famiglia dei Culicidi, suddivisi in
due sottofamiglie: Anofelini e Culicini. Tra gli Anofelini
presenti in Italia alcune specie in passato erano responsabili
della trasmissione della malaria; sebbene sia stata
debellata, in Italia ogni anno ve ne sono più
di 150 casi, importata da lavoratori o turisti che la
contraggono in paesi dove è endemica. In Italia
le zanzare più diffuse sono la Zanzara
Aedes, la Culex
Pipiens e la Aedes
Albopictus (Zanzara Tigre).
I Culicini hanno una minore importanza sanitaria, sebbene
sia stata accertata la loro potenzialità nella
trasmissione di arbo-virus, quali la febbre gialla e
la filariosi.
Complessivamente si può dire che attualmente
le zanzare in Italia possono essere considerate
principalmente come fastidiosi insetti pungenti, le
cui punture provocano prurito e gonfiore.
Le zanzare sono insetti esili e molto fragili, lunghi
tra i 2 ed i 15 mm, con lunghe zampe, un unico paio
d'ali e un addome lungo e vistoso. Negli adulti si può
determinare il sesso attraverso la lunghezza e la forma
dei palpi, che nel maschio in genere sono più
lunghi e dotati di peli. Nel maschio, inoltre, le antenne
sono uniformemente ricoperte di abbondante peluria,
mentre la femmina ha antenne con poca peluria, corta
e sparsa ed è dotata di apparato boccale pungente-succhiante.
Il maschio di zanzara si nutre di succhi vegetali e
sostanze zuccherine mentre la femmina è ematofaga,
cioè si ciba di sangue soprattutto dopo la fecondazione
delle uova, che successivamente vengono deposte nell'acqua
in pozzanghere, tombini, caditoie, sottovasi,bacinelle,
vasche e ovunque vi sia un ristagno idrico. Le specie
Aedes depongono le uova sul fango o sul terreno umido
di aree depresse ad allagamento stagionale. Le uova
di queste specie, resistono all'essiccamento estivo
e si schiudono quando i terreni sono nuovamente sommersi
dalle acque. Lo sviluppo delle uova è strettamente
legato alla temperatura che deve essere al di sopra
di 10-12°C e diventa ottimale tra i 18-25°C.
Se le temperature sono basse, il tempo per la schiusa
va da 2 a 7-15 giorni. La larva dura da pochi giorni
a poche settimane e comprende quattro stadi. Vive in
acqua, a patto che non sia acqua corrente priva di vegetazione.
Lo sviluppo della larva è condizionato dalla
qualità dell'acqua: temperatura, luce, movimento,
gas e sali disciolti e quantità di organismi
presenti, dei quali si ciba (batteri, protozoi, alghe
unicellulari e particelle organiche più grandi)
filtrandoli da una sorta di spazzola boccale o rosicchiandole
con le mandibole. L'ultimo stadio prima di diventare
una zanzara è la pupa, che può durare
da un giorno fino alle due settimane. Si contraddistintingue
per la caratteristica forma a "C". La pupa
vive sotto il livello dell'acqua e respira attraverso
un sifone posto sul torace, ma se disturbata "nuota"
verso il fondo per proteggersi. |
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Zanzara
Aedes
La forma adulta presenta due ali, un corpo slanciato
con sei zampe, una lunghezza di 5-7 mm. Il maschio è
più piccolo della femmina ed ha antenne più
piumose. Predilige come habitat boschi ombrosi, zone
paludose molto umide. Depone le uova in acqua e le larve
appena sgusciate si immergono nell'acqua assumendo l'aspetto
di un verme setoloso. Svolge la sua attività
all'aperto di giorno, ma predilige il tramonto e l'alba.
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Culex
Pipiens
La forma adulta presenta due ali, sei zampe, una lunghezza
di 3-6 mm, quando vola emette il caratteristico sibilo.
Predilige come habitat i centri urbani introducendosi
abitualmente nelle abitazioni. Si riproduce in ridottissimi
volumi d'acqua stagnante come tombini stradali, fognature,
raccolte di acqua piovana, liquami, cantine allagate,
rottami di vario tipo, sottovasi, copertoni ecc. Attiva
dopo il tramonto e per tutta la notte. torna su |
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Aedes
Albopictus (Zanzara Tigre)
Di origine asiatica, da una decina d'anni vive anche
in Italia e si presenta da maggio a ottobre. L'adulto
presenta una colorazione nera a bande bianche sulle
zampe e sull'addome,una dimensione compresa tra 4 e
10 mm, ha un solo paio di ali e sei zampe. Punge di
giorno, soprattutto nelle ore più fresche della
giornata e in prevalenza su gambe e caviglie, mentre
di notte riposa in mezzo alla vegetazione più
bassa. La sua puntura provoca bolle e gonfiori pruriginosi,
spesso dolorosi. In Italia non trasmette microorganismi
che possano essere causa di malattie nell'uomo. torna
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